Casarano
è situata nel basso Salento a circa 45 Km dal capoluogo leccese.
Sorge su un altopiano a circa 111 metri sul livello del mare,
con una popolazione di 20.296 abitanti e una superficie di 38,8
Kmq. Le sue origini sono alquanto remote e si confondono tra
leggenda e storia, l'ipotesi più credibile anche storicamente
meno confutabile, è quella che vuole Casarano fondata da un
centurione romano di nome Caesar a cui l'allora imperatore aveva
assegnato queste terre per i suoi meriti militari, conseguiti
durante le guerre civili del I secolo a.C. La certezza storica
che Casarano abbia origine in età romana ci viene da due
epigrafi rinvenute non molti anni fa.
La
prima è stata rinvenuta nel 1972 durante i lavori di restauro
della chiesa di Santa Maria della Croce, in cui si legge il nome
di Vibuleius; si deduce così che l'antica Casarano sia stata un
casale romano appartenuto poi, in età imperiale, a ricchi
possidenti gallipolini. Casaranello è stato, certamente,
il primo nucleo abitato della moderna Casarano.
L'altra,
ritrovata da E. Valente, su indicazioni fornite da G. Pisanò, a
poche centinaia di metri da Casaranello, dove sorgeva l'antico
nucleo originario di Casarano, menziona un bambino di nome
Musicus i cui genitori erano uno ebreo e l'altro greco, sta a
significare l'esistenza del villaggio già in età Romana. Un
ulteriore conferma della presenza romana ci viene poi data dal
tracciato della via Appia - Traiana, voluta dall'imperatore
Traiano, e che da Brindisi giungeva fino all'attuale Patù.
Costruita nei primi anni del II secolo, sfiorava Casarano a sud
- ovest, e a poche centinaia di metri da questa costruita
intorno alla metà del V secolo a.C., troviamo un'altra
importante testimonianza romana: la chiesa di Santa Maria della
Croce, pregevole monumento dell'arte paleocristiana in Puglia.
Caduto
l'impero romano, Casarano, come tutto il Salento, subisce le
invasioni barbariche, finchè nel 533 non viene liberata dal
generale Bellisario. Nel '842, in seguito all'invasione dei
Saraceni, Casarano subisce un duro colpo che porta la
popolazione a trasferirsi lentamente, creando un nuovo nucleo
abitato che comprendeva gli attuali rioni "terra - Lacco - Sant'Elia".
Dopo l'anno mille Casarano si scinde in due distinti nuclei
dando così origine all'Oppidum Cesarani Parvi (Casaranello) e
all'Oppidum Cesarani Magni (attuale Casarano), così tra il 1412
(anno in cui Casarano conta 1.100 abitanti) e il 1797 gli
abitanti di Casaranello si riducono a poco più di un centinaio.
Fu assimilata alla civiltà e ai riti dell'oriente cristiano fino
all'avvento dei normanni. Il normanno Tancredi nel 1189 infeudò
Casarano a Ottavia Fuggetta. Succeduti i normanni agli Svevi,
divenne signore di casarano Goffredo di Cosenza, che sconfitto a
Benevento nel 1266 ad opera di carlo d'Angiò, dovette cedere il
feudo di casarano a Pietro di Bertinaccio. Successivamente il
feudo toccò, di mano in mano, ai Tomacelli, ai Filomarino, ai
conca, ai D'Aquino. Durante Durante il periodo aragonese viene
occupata dai veneziani che, in guerra con Gallipoli, avendo
espugnato questa città, si insediano anche nei centri vicini,
tra i quali appunto, Casarano.
Al
1582 risale il convento dei cappuccini e al 1660 il Palazzo dei
Domenicani, ora sede del Palazzo Municipale. nel 1639 Matteo D'Aquino
restaurò e ingrandì la chiesa della Madonna della Campana. nel
1717 Casarano diventa feudo del duca Giacinto D'Aquino e in tale
secolo venne eretto, ad opera della famiglia D'Aquino, l'austero
e magnifico Castello sito nell'attuale piazza Garibaldi ed oggi
di proprietà De Lorenzi.
E' in
quest'anno che il vicerè conte Daun concede il suo benestare per
lo svolgimento della fiera di San Giovanni Elemosiniere da
tenersi, ogni anno la terza domenica di Maggio.
Nel
1818, con decreto di Ferdinando I di Borbone, viene istituita la
fiera di S. Antonio da tenersi, ogni anno, l'ultima domenica
del mese di Luglio. nel 1824, sempre con decreto di Ferdinando I
di Borbone, Casarano è autorizzata a tenere un mercato ogni
martedì di ogni settimana, mercato che viene tenuto per la prima
volta dal 4 Gennaio 1824. L'istituzione di tali fiere e mercati
testimoniano, già da allora, la tendenza di questa cittadina ai
traffici e al commercio. Il Novecento segna poi il
passaggio dall'economia prevalentemente agricola a quella
artigianale ed industriale con l'inizio dell'era
Capozza |
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Del
periodo Medioevale, rimane, ancora oggi, la bella Chiesetta di
Santa Maria della Croce (anche conosciuta come
Chiesa di Casaranello o Chiesa dell'antico cimitero,
dato che, sul retro della chiesa sorgeva il vecchio cimitero
cittadino), abbellita da affreschi del V secolo d.C.
Alle sue spalle sorge il Lazzaretto, ormai
ridotto, dall'incuria, ad un rudere cadente: con la chiesetta,
sono gli unici testimoni rimasti di una cittadina che diede i
natali anche ad un Papa, Bonifacio IX.
Inizialmente con pianta a croce greca, la
costruzione ha subito, nel corso dei secoli, modifiche ed
aggiustamenti, sino a giungere a quella che oggi possiamo
ammirare, abbellita da affreschi che, restaurati, coprono
ancora gran parte delle mura interne.
Nonostante i diversi rimaneggiamenti che la
chiesetta ha subito, è possibile datare la costruzione del
primo nucleo dell'edificio intorno al 450 d.C. periodo in cui
si andava diffondendo il culto della Madonna, cui,
probabilmente, il tempio fu dedicato.
I
mosaici che ornano l'interno, intrecciati da diversi
colori, furono realizzate, con molta probabilità, da artisti
giunti dall'oriente e diretti a Roma: durante questa pausa
diedero vita all'opera che sarebbe giunta sino a noi.
Anche la parte anteriore della chiesetta, esposta ad
oriente, non è rimasta così come fu costruita: si presume
che sia stata modificata in un periodo non meglio assimilato
del basso Medio Evo, nello stesso periodo dovrebbe essere
stato restaurato anche l'interno.
Una breve nota in merito alle campane della chiesa:
esse sono datate 1555 e provengono dalle fonderie
Patitari di Gallipoli.
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